"Guidami dal non-essere all'essere, guidami dall'oscurità verso la luce, guidami dalla morte all'immortalità"
Questo mantra riecheggiava nell'entryplug di Kali mentre Saryu stringeva gli occhi, terribilmente spaventata da ciò che la aspettava.
In un certo senso, pensare che quelle sarebbero state le sue ultime parole, la confortava. Così come tutto era iniziato, tutto stava finendo, in un bellissimo circolo chiuso.
D'un tratto Saryu cessò di esistere, al suo posto si elevò Kanali, la sua carne bianca, percorsa da piccole vene azzurre, riluceva illuminata dei neon della base, due occhi dorati sormontavano la piccola bocca, contornata da denti appuntiti. Il suo primo pensiero fu: Vendetta.
[...]
"Nakamatzu, vieni fuori codardo. Sono venuta per ucciderti!"
"Sono già qui."
In quel momento il suolo inizio a sussultare, mentre l'intera base militare dispersa nell'oceano si muoveva sotto gli occhi di Kanali e Arabis. Lentamente e inesorabilmente, un enorme colosso di cavi, carne, lamiera e cemento alto 7 chilometri si innalzò accompagnato dal terribile frastuono del metallo stridente, mentre cascate di acqua percorrevano quel corpo distorto, ricadendo nell'oceano. Seguì qualche secondo di silenzio durante il quale i titani rimasero ad ammirare l'enormità della loro sfida; Kanali si girò verso il suo compagno di battaglia:
"Farà molto rumore quando cadrà"
Questo mantra riecheggiava nell'entryplug di Kali mentre Saryu stringeva gli occhi, terribilmente spaventata da ciò che la aspettava.
In un certo senso, pensare che quelle sarebbero state le sue ultime parole, la confortava. Così come tutto era iniziato, tutto stava finendo, in un bellissimo circolo chiuso.
D'un tratto Saryu cessò di esistere, al suo posto si elevò Kanali, la sua carne bianca, percorsa da piccole vene azzurre, riluceva illuminata dei neon della base, due occhi dorati sormontavano la piccola bocca, contornata da denti appuntiti. Il suo primo pensiero fu: Vendetta.
[...]
"Nakamatzu, vieni fuori codardo. Sono venuta per ucciderti!"
"Sono già qui."
In quel momento il suolo inizio a sussultare, mentre l'intera base militare dispersa nell'oceano si muoveva sotto gli occhi di Kanali e Arabis. Lentamente e inesorabilmente, un enorme colosso di cavi, carne, lamiera e cemento alto 7 chilometri si innalzò accompagnato dal terribile frastuono del metallo stridente, mentre cascate di acqua percorrevano quel corpo distorto, ricadendo nell'oceano. Seguì qualche secondo di silenzio durante il quale i titani rimasero ad ammirare l'enormità della loro sfida; Kanali si girò verso il suo compagno di battaglia:
"Farà molto rumore quando cadrà"