L'Addio che non vi ho dato

E così termina la grande battaglia dell'umanità, il Progetto di Difesa della Terra cessa di esistere. I Sette Pilastri non combatteranno più assieme.

La vita riprende su un mondo in macerie, e l'umanità continua il suo corso. Quattro piloti ora portano nel cuore il macigno della verità, il dolore del sangue versato, e un vuoto che mai più si colmerà. Rimarranno qui, ancora pilastri, al fianco dei loro colossi, per cercare di guidare, verso la strada che hanno imparato essere quella giusta, il nuovo destino del pianeta: Mark Johnson, Sergiej Sbarzoff, Geshiro Miamoto e Huang Taiji sono rimasti sulla Terra per proteggere quello per cui in molti si sono sacrificati.



Viviamo in Canada, nessuno ci conosce, e posso finalmente avere una vita come quella di milioni di altri ragazzi della mia età; forse un giorno mi farò addirittura una famiglia. Una cosa però è certa: Taijin sarà con me fino alla fine dei miei giorni, per proteggere e guidare se necessario il mondo che verrà.

Ma...

Alan Turner, Gilbert Panzer e Mahatma Saryu sono ad oggi i veri eroi che permisero all'umanità di sopravvivere.
Io non li eguaglierò mai, né mai potrò più rivedere i loro sorrisi. Tutto quello che mi rimane è una foto: sporca delle lacrime e del sangue versato nell'entry plug di Taijin. Per sempre, amici miei, porterò con me il vostro ricordo. Per sempre porterò con me il dolore della vostra assenza che mai sostituirò, il dolore di non avervi potuto dire "addio". Perciò desidero scrivere queste righe, anche se so che mai le leggerete, che forse ora gli esseri che siete diventati trascendono le emozioni umane, ma ci tengo comunque a farlo nella speranza che qualcuno, in una galassia lontana, possa percepirne almeno lo scintilla.

Turner, per quanto odi Defreius per ciò che mi ha tolto, non dimenticherò mai il tuo impegno e la tua fede nel combattere affinché l'umanità potesse sopravvivere libera dal giogo della prepotenza, e dal tuo sacrificio trarrò sempre insegnamento.

Panzer, non abbiamo mai legato molto, e ciò mi lascia un'amarezza che per sempre mi accompagnerà. Tuttavia mi hai dimostrato che quando si ha un ideale si deve rischiare tutto per seguirlo, che non possiamo permettere a nessuno di imporci la sua tirannia, che dobbiamo lottare anche a costo della vita per quel che riteniamo più importante. E di questo ti ringrazio.

Saryu... Se non sono partito con voi forse è proprio perché non avrei sopportato di vederti come mia nemica. Mi si stringe il cuore per non averti mai potuto dire queste parole... Io non ho mai avuto nessuno nella vita, ma se avessi avuto una mamma o una sorella avrei voluto che fossero come te. Tu mi hai insegnato la cosa più importante: mi hai insegnato che non si può essere sempre divisi a metà, che non si può dipendere sempre dagli altri. Grazie a te ho imparato che ogni decisione comporta una perdita, ma anche che soltanto la verità che portiamo nell'anima può essere il metro delle nostre scelte, e che queste scelte -per quanto dolorose esse siano- devono essere proprie di noi stessi e di nessun altro. È grazie a questo che ho potuto scegliere di restare sulla Terra dove la mia amicizia sarebbe rimasta intatta in eterno.
Grazie a te Saryu ho imparato non ad essere vivo, ma a vivere.

So che sono stupido a scriverlo ma spero che, da qualche parte tra le stelle, possiate ogni tanto ricordare con un sorriso quei pochi mesi in cui le nostre strade si sono incrociate.
Amici miei, vi ringrazio dal più profondo del cuore e vi auguro ogni bene. Un saluto enorme come il cosmo dal vostro Huang Taiji, pilota dell'RG004. Vi amerò sempre.
Addio.

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