Planet Earth is blue, and there's nothing I can do.


"Ok", dice Alan, poco convinto, "se tu sei pronta, partiamo."

Saryu abbassa lo sguardo e indugia sulle sue dita, finemente truccate e decorate in perfetto stile indiano.
 "Ricorda di guardare la videocamera, di andare per ordine..."
Lentamente accarezza la seta turchese del suo abito pregiato, ricamata a mano con filamenti dorati, i suoi pensieri si perdono e si intrecciano nelle pieghe della veste, ancora una volta ripensa a ciò che dovrà dire, chiude gli occhi e si concentra per bloccare quei pensieri, per tenerli lì dove potrà leggerli.
"Ah, e non fare mai il mio nome, preferisco non fare tagl...". Alan guarda la ragazza e si interrompe. "...Saryu?"
La ragazza guarda nell'obiettivo della telecamera e fa un cenno di assenso col capo.
"Sono pronta Alan."

La spia si accende, un attimo di indugio, Alan la incoraggia a partire con un cenno del capo, un respiro profondo e...

"I miei omaggi a tutti voi, sono Saryu, pilota dell'RG007 a tutti conosciuto con lo pseudonimo di Kali. Come molti di voi sapranno, sono impegnata nel progetto Difesa Terra. Vi prego di prestare attenzione a ciò che sto per dirvi, poiché questa è la Verità."
Gli occhi dell'indiana per un attimo brillano mentre guarda il suo collega, poi il suo sguardo torna verso la videocamera.

"La Verità è che ci hanno mentito, poiché gli strumenti che vi stanno proteggendo dalla minaccia spaziale non sono di fattura umana, e a dire il vero, non sono nemmeno strumenti, bensì esseri molto più antichi di noi ridotti in catene da coloro che oggi rappresentano la nostra minaccia. I loro nomi erano Kahanalì, Ghaane Defreius, Arabis, Taigheera, Aeree, Shogaana e Taijin, ed è a loro che dobbiamo la comparsa della vita su questo pianeta. Nella religione induista molte leggende narrano di esseri divini che camminavano sulla terra prima della comparsa dell'uomo, alcuni li chiamano Titani. So che quello che sto dicendo può sembrarvi delirante, ma vi prego di ascoltarmi ancora, poiché la Verità è molto complessa."

"La Verità è che quella dei Titani era una razza florida e avanzata, le loro tecnologie gli permisero di attraversare l'Universo e di portare la vita su molti altri pianeti, sui quali abitarono finché vi fu prosperità, per poi abbandonarli in favore di una nuova casa. Ed è a queste creature che dobbiamo la nostra esistenza, poiché sono stati loro a permettere la nascita della nostra razza, sebbene a quei tempi fossimo solamente delle scimmie umanoidi facilmente suggestionabili, concepiti per ricoprire il ruolo di schiavi. So che quello che sto dicendo può spaventarvi a questo punto, ma ho ancora molte cose da dirvi."

"Durante il regno dei Titani avvenne il primo contatto con la razza che oggi viene denominata Spaziale,  in un primo momento l'attacco venne respinto dalle enormi creature, ma gli Spaziali videro in quella razza qualcosa di irrinunciabile e sferrarono un secondo attacco molto più subdolo, grazie il quale catturarono sette Titani. I prigionieri vennero analizzati, su di loro vennero fatti innumerevoli esperimenti volti a ridurli a semplici involucri metallici dal cuore biologico. Fu così che nacquero quelli che oggi conosciamo come Google Defender, Anubis, Kali, Imperatore Celeste, Red Taija, Ares e Shogun. Gli Spaziali a quel punto avevano un'arma incredibilmente potente, ma non sapevano come usarla. Vennero testati molti piloti, ma tutti sembravano subire la stessa sorte: una morte orrenda. La causa di tale incompatibilità venne attribuita alla differenza sostanziale fra le due razze, gli Spaziali avevano bisogno di piloti con un codice genetico simile a quello dei Titani, e trovarono in quelle scimmie umanoidi ciò che cercavano."

Saryu fatica a continuare il discorso, i suoi occhi si fanno lucidi. Si concede un attimo di pausa prima di continuare il discorso.

"La Verità è che prima vi ho detto che dobbiamo la nostra esistenza ai Titani, ma in realtà è grazie agli Spaziali che ci siamo evoluti in ciò che oggi viene definito Essere Umano. Gli invasori sono riusciti a ibridare il DNA di quelle creature servizievoli con quello dei Titani, da questa combinazione nacque una nuova specie decisamente più compatibile al codice genetico della antica razza. Ora gli spaziali avevano i loro piloti, e il contrattacco non tardò a presentarsi."

"I sette RG combatterono contro i propri fratelli una terribile battaglia il cui risultato rimane ancora un mistero, i Titani e gli spaziali sparirono dal pianeta mentre i sette vennero costretti alla stasi e nascosti nei recessi della Terra. Poi venne il piccolo uomo e scavò a fondo, finché non riportò alla luce gli antichi giganti.
Era il 1941, il primo ritrovamento avvenne in Cina grazie all'operato della unità 731 con a capo Shiro Ishii, seguirono altri scavi in Mesopotamia dopo la guerra, entro il 1950 tutti gli RG erano stati estrapolati dalle loro sedi ed assegnate alle nazioni vincitrici. Susseguirono anni di studi intensi che portarono alla luce la natura di quelle creature impressionanti, venne ipotizzato un loro utilizzo durante la guerra fredda, ma persisteva un grosso problema: i piloti venivano rigettati dal sistema. Attorno agli anni 60 iniziarono i primi esperimenti di clonazione e fecondazione in vitro per creare nuovi piloti perfettamente compatibili."

La voce di Saryu fa trapelare la sua emozione, ancora una volta si ferma e abbassa il volto, in cerca del coraggio per dire ciò che segue, per ammetterlo a chi la sta ascoltando, ma soprattutto a se stessa.

"La Verità è che io, come gli altri piloti, sono frutto di anni di sperimentazione. Il mio DNA è per il 95% alieno e sono certa che da qualche parte ci siano delle mie copie esatte, forse tenute sotto vetro, pronte a sostituirmi in caso di decesso, o peggio ancora, di insubordinazione. Ma se questo vi può sembrare assurdo o spaventoso, vi chiedo ancora una volta di ascoltare ciò che ho da dirvi."

"Durante questi ultimi anni le sperimentazioni hanno interessato anche la costruzione di mezzi per sondare lo spazio. In particolare, esistono almeno sette moduli spaziali ricavati dal DNA dei sette RG in orbita. Esiste una sorta di sintonia fra le varie creature ricavate dallo stesso DNA, un legame antico e profondo che ha causato non pochi incidenti durante i collaudi degli RG. L'essenza del Titano, se risvegliata, è in grado di agire da sola, ho appurato che purtroppo gli unici istinti a guidare Kali sono la vendetta verso coloro che l'hanno mutilata e costretta in catene ed il desiderio di fondersi con la sua controparte al fine di tornare completa.
Questo desiderio viscerale è intrinseco in ognuno dei nostri RG e li ha portati a tentare più volte la fusione con il pilota, tale avvenimento sprigiona una quantità spaventosa di energia, in grado di spazzare via in pochi secondi una intera città, come è già accaduto a Tokyo e Baltimora. Per questo motivo venne creato un ottavo RG che non necessita di alcun pilota e con una ridotta libertà di azione, il suo nome è Mark 2."

"Shiro Ishii teme immensamente questo legame, per questo motivo ha costantemente impedito ogni mio tentativo di giungere alla Verità. Egli ha immenso potere su di noi, ha innestato un dispositivo in grado di inibirci, qui, alla base della mia nuca." La ragazza si volta, scosta il velo mostrando alla videocamera due piccole linee nere perfettamente simmetriche posizionate sul collo "lo chiamano il Marchio del Pilota, ma si tratta a tutti gli effetti di una prigionia. Quando l'utilizzo del Marchio non era sufficiente a fermare la mia ricerca, egli ha persino minacciato la mia città, Nuova Delhi, con l'utilizzo di un radiofaro in grado di attirare gli spaziali ovunque egli desideri."

"Perché vi sto dicendo questo? Io non sono che una umile cercatrice della Verità, risoluta a trovarla. Non considero nessun sacrificio troppo grande per vedere il volto di Dio. E' mio dovere offrire alla gente tutti i rimedi legittimi contro l'ingiustizia, una popolazione che aspira a diventare libera deve conoscere le vie e gli strumenti per ottenere la libertà. Shiro Ishii, le fondamenta del tuo impero sono la Menzogna e la Violenza, quanto pensi che possa ancora reggere ciò che hai costruito? Più stringerai il pugno attorno a ciò che reclami tuo, più questo scivolerà via dalle tue dita. Hai tirato in gioco potenze che non puoi controll..."

Il cellulare di Alan emette un singolo bip, il ragazzo ci mette qualche secondo a tornare alla realtà, poi sotto lo sguardo della ragazza legge il messaggio.

"Ci hanno dato l'ok per l'Antartide. Si è di scena, Saryu." L'indiana annuisce e si alza proprio mentre la videocamera viene spenta.

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