Discesa agli Inferi

Il jet privato guidato dal Capitano Johnson atterra non visto sulla devastazione di Okinawa: abbiamo raggiunto forse l'origine di tutto. La sorveglianza è stretta, e così decidiamo di mandare il pilota sull'isola di Ie pronto per venire a recuperarci una volta terminata l'indagine, così che il nostro velivolo non venga individuato dagli elicotteri in pattuglia.

Partenza: ci dividiamo in due squadre. Io verso il punto in cui Anubis scagliò la sua lancia; Miamoto e la Signorina Saryu verso Okinawa per raggiungere il sistema fognario.

Due guardie escono da una porta mimetizzata nel colle, protetta da una serratura elettronica a codice. "731" ... nulla. Ho quasi paura a inserire la prossima combinazione di tasti, ma lo faccio: "008" e *clang* la porta si apre.
Corridoi bui, una scala sospesa a centinaia di metri su una cavità nella roccia che percorro scalzo sperando di non fare rumore e poi una passerella che si affaccia su un'enorme cupola di vetro.


[...]

Sono nel panico, da solo, in corridoi percorsi da guardie armate, in una sorta di centro di ricerca per la clonazione. "chissà che cosa ne penserebbero Turner e Saryu" ragiono tra me e me mentre scatto foto a qualunque cosa: enormi provette, lettini medici, uffici... Sette progetti.

Un rumore di gomme, due piccoli fari: uno di quei carrelli elettrici, con a bordo i miei due compagni; il bunker sotterraneo di Okinawa è collegato al Centro di Studi per la Clonazione sotto la collina.

[...]

Il soldato è svenuto a terra, e Saryu è sconvolta per le terribili verità che la stanza ci rivela: sette provette con su incise le nostre iniziali seguite dal numero del nostro RG, enormi, con all'interno delle cellule... Le NOSTRE cellule. I nostri cloni. La materia da cui IO sono stato creato e da cui sarò creato ancora.
Dovrei forse non temere più la morte?

Faccio appena in tempo, vedo il bastone di Saryu levarsi, la blocco con qualche mossa che ho imparato al centro di addestramento in Manciuria mentre Miamoto ruba tutti i documenti che trova.
"FERMA!" ... "Taiji è importante, devo distruggere questo abominio" ... "PERCHE'?" ... i cellulari squillano all'impazzata, Turner insiste, li spengo non appena si è calmata un attimo.

"No Saryu... Queste cellule ci permettono... di tornare in vita" "Ti prego Taiji" la immobilizzo di nuovo, respingo le lacrime "Saryu se le distruggi... Non tornerai più. Io non posso permetterlo." ... "Perché?" ... "Non sopporterei di perderti, come non sopporterei di perdere nessuno di voi compagni. Sbarzoff, dici che era morto, ma grazie a queste cellule c'è ancora. Io non voglio perdervi" ... troppo lento, lei è troppo veloce, è più forte di me e mi allontana bruscamente riuscendo nel suo intento. La provetta contenente le cellule di Saryu si incrina, e del liquido inizia a fuoriuscire... Suona un allarme.

[...]

La torpediniera ci ha individuati, Johnson continua il suo volo sperando di raggiungere Ie prima che la nave inizi a sparare. I militari non vanno però per il sottile: una raffica di avvertimento, e quando arriva la seconda un finestrino esplode in mille pezzi tagliandomi la faccia.

Siete le uniche persone che mi hanno considerato più che una semplice macchina da guerra al servizio del Governo. Non posso permettere che qualcuno vi faccia del male. Sbarzoff è morto già una volta... Ma se muori tu Saryu non avrai la stessa fortuna.

L'elicottero è in condizioni critiche, la nostra corsa è disperata, ma non è questo che mi spaventa.
Sono in lacrime, ma mi faccio coraggio, e se anche ora sono arrabbiato con Saryu tanto che la prenderei a pugni gridando, la stringo forte a me: le faccio scudo col mio corpo, perché io posso tornare dalla morte e lei probabilmente non più.

Ho paura. Ho una disperata paura di perdervi.
Farò di tutto per impedirlo.

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