La Grande Madre.

Dov'è finito Nakamatzu?
Perché Okinawa è ancora sotto presidio militare?
Cosa celava la base della 731?
Cosa ospitano i sotterranei segreti della base Bardos?
Perché tutti gli RG, se risvegliati, si dirigono a Sud?

Le domande si susseguivano senza sosta fra i pensieri di Saryu, impedendole di concentrarsi sul suono del suo respiro.
Sbuffando si alzò dal tappeto e mise a scaldare l'acqua per il tè mattutino. Aperta la scatola di latta, un intenso aroma di limone, gelsomino e sandalo inondò tutta la stanza.
Dopo qualche minuto di borbottii finalmente un intenso fischio. Le foglie si adagiarono dolcemente sul fondo della tazza prima di essere investite dall'acqua bollente.
Dietro ai rivoli di profumato vapore, il volto indiano assunse finalmente la sua solita espressione serena.

Saryu ignorava che entro qualche ora molte di quelle domande avrebbero avuto una risposta.



[...]

Il fracasso delle pale che si laceravano sotto i colpi della torpediniera lasciava presagire un imminente impatto sulla superficie dell'acqua, ma ancora c'era qualche speranza che l'elicottero si avvicinasse maggiormente alla poco distante costa di Ie.
"Vi ho detto di scendere, ORA!"
il Capitano Mark Johnson a stento riusciva ancora a tenere il controllo del mezzo. Un'altra raffica aprì una fila di fori sulla carlinga.
Saryu si sporse a guardare quella increspata tavola azzurra che roteava sotto di lei, era un bel salto. Si voltò verso il piccolo Taiji e lasciò che lui la abbracciasse. Ormai ignorava se quel gesto fosse una ricerca di protezione od un tentativo di proteggerla, e le andava bene così.

Ancora una volta cercò il silenzio in quel rombante frastuono. Lo ottenne. Chiese aiuto. 

Un boato dalla parte posteriore dell'elicottero precedette di poco il tracollo dello stesso, che impattò sull'acqua. Le pale iniziarono a fendere le onde mentre l'abitacolo affondava lentamente fra i flutti. Nel tentativo di fermare le pale del velivolo Taiji sparò alla loro attaccatura, in un secondo i piloti furono investiti dalle fiamme ardenti, poi nuovamente dalla gelida acqua.
Riuscirono a liberarsi dalle cinture e ad assicurarsi la superficie, ma ancora non erano salvi.
La torpediniera avanzava verso il relitto, non avevano scampo.

Ancora una volta cercò il silenzio in quel rombante frastuono. Lo ottenne. Chiese aiuto. Lo ottenne.

Un sibilo e la grossa nave venne lacerata da una forza appena percettibile ad occhio nudo, un tuffo e una velocissima emersione, poi un boato assordante.
Nella mente di Saryu, quella antica e potente voce risuonò per la seconda volta:
"Ora che mi sono liberata dalle catene, potremo tornare insieme dalla Grande Madre."
"No, non ora Kalì, non è ancora giunto il nostro momento. Ti prego, aiutami e ti prometto che presto saremo unite."

[...]

L'espressione grave del Tenente Colonnello Powel si può leggere anche attraverso gli scuri occhiali.
"Siete in grossi guai, piloti. Ma per vostra fortuna, forse ci sono guai ancora più grossi che vanno risolti."
Sullo schermo dietro al Tenente Colonnello, la imponente figura di Kalì fluttua immobile sopra le acque ghiacciate del circolo polare artico, il suo sguardo è rivolto verso il cielo, nel quale si staglia una enorme astronave aliena."

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